Comunicare il vino e valorizzare il territorio? Con il packaging si può

E’ stato presentato il mese scorso al Senato il Progetto “Il packaging vitivinicolo per la valorizzazione del territorio – il sito UNESCO di Langhe-Roero e Monferrato”, studio condotto da Comieco, insieme ai partner tecnici Erica coop. e SiTI, e all’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, per sensibilizzare sull’uso sostenibile del cartone nel confezionamento di vini di eccellenza e contribuire a valorizzare il territorio del sito UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
Il packaging cellulosico riveste un ruolo sempre più centrale nel settore del vino, per la sua capacità di rispondere a molteplici esigenze: garantire un risparmio di risorse – in fase di produzione, di riciclo e anche di riutilizzo – e mantenere praticità, protezione del prodotto e sicurezza, presupposti fondamentali per un imballaggio di qualità in fase di movimentazione e trasporto.
Lo studio è partito dall’esame dei casi di altri siti UNESCO il cui valore universale è strettamente legato alla viticoltura che hanno utilizzato il packaging per promuovere sia il prodotto che il territorio. Parallelamente, con il supporto dei Consorzi di tutela è stata condotta un’analisi attraverso specifici questionari rivolti ai produttori vitivinicoli grandi e piccoli del territorio di Langhe-Roero e Monferrato, per conoscere le esigenze e scelte delle cantine enologiche nelle fasi di imballo, trasporto e vendita, le principali tipologie di packaging utilizzate e gli spazi per la comunicazione.
I risultati finali del progetto sono raccolti nelle Linee guida, strumento nel quale sono presentati costumi e pratiche di imbottigliamento e confezionamento, ma anche potenzialità comunicative e percorsi di sostenibilità; all’interno del documento sono anche presentate anche alcune proposte di comunicazione, logo e messaggio del sito.

Scarica le Linee Guida
[Fonte: http://www.regionieambiente.it]

Green Economy: come cambiano le professioni verdi? Presentato il Rapporto GreenItaly 2015

Presentato lo scorso ottobre, il Rapporto “GreenItaly ” 2015 di Unioncamere e Fondazione Symbola, si propone di definire meglio i “green job”, le nuove figure alle quali l’economia verde ha impresso un sensibile sviluppo, talvolta innestandosi su un bagaglio di conoscenze e competenze già esistenti e “codificate”, ma trasformandole o integrandole in un’ottica “green”.

Quello dei green job è un segmento del mercato del lavoro di qualità: più della metà delle assunzioni previste di green job nel 2015 avverrà tramite contratti a tempo indeterminato, con uno scarto del 6,6% rispetto alle assunzioni di altre figure professionali.A livello territoriale, la diffusione dei green job non è omogenea. Se la si esamina in base ai valori assoluti delle assunzioni di figure professionali green previste per il 2015, essa premia le grandi regioni, soprattutto del Nord, come la Lombardia che conferma quindi di essere, perlomeno in termini complessivi, una delle roccaforti della green economy (in detta regione, infatti, si concentra circa un quarto delle assunzioni programmate di tali professionalità), l’Emilia Romagna ed il Veneto, e in generale il Nord-ovest che assorbe più di un terzo del totale. A Sud, si concentra solo il 24% circa delle assunzioni, soprattutto in regioni come la Campania, la Sicilia e la Puglia.

Il Rapporto fornisce anche una breve selezione di professioni che, pur non risultando delle novità di “settore”, si segnalano fra quelle più richieste. Tra le professioni riportate nel Rapporto che oggi hanno scalato la classifica, risultando fra quelle più richieste figurano anche:

  • Programmatore delle risorse agroforestali

Il programmatore delle risorse agroforestali può operare tanto in ambito pubblico, nella gestione delle risorse naturalistiche, quanto nei processi di silvicoltura e agricoli. Pianifica gli interventi per la gestione dei territori e il suo scopo è la conservazione della biodiversità, la prevenzione dei rischi ambientali, e la valorizzazione delle risorse agroforestali in chiave ecocompatibile. Pianifica gli interventi per la gestione e la conservazione degli ecosistemi e della biodiversità animale e vegetale, per il recupero ambientale di ecosistemi degradati e delle specie a status critico. Effettua la pianificazione e la valutazione economica e finanziaria dei diversi interventi, e si occupa di promuovere progetti di sviluppo rurale e di conservazione della natura. È necessaria una laurea specialistica in scienze ambientali, scienze naturali, biologiche, agrarie o forestali.

  • Pedologo

Il pedologo è un esperto nel rilevamento, classificazione, cartografia, interpretazione e conservazione del suolo. È lo specialista conoscitore dei processi che si svolgono nel suolo, tra suoli e tra suolo e altri sistemi ambientali. Sa riconoscere la distribuzione dei tipi di suolo nel paesaggio, sa classificarli e correlarne le funzioni. Può valutare lo stato del terreno e le sue risposte a pressioni esterne, esistenti o prevedibili. Fornisce assistenza tecnica all’agricoltura e alla zonazione vinicola, si occupa dell’idrologia dei suoli e può intervenire in supporto alla pianificazione territoriale per opere industriali e infrastrutturali. La pedologia è insegnata nelle facoltà di scienze naturali, di scienze ambientali o di scienze matematiche fisiche e naturali, di agraria o di geologia ed esistono corsi postuniversitari e master di specializzazione.
Scarica il Rapporto GreenItaly 2015